Louis-Jacques Mandé Daguerre continuò, dopo la morte di Niépce, le ricerche di entrambi sui supporti e sulle sostanze fotosensibili.
Nel 1835 scoprì che utilizzando lo ioduro d'argento come sostanza, una lastra di rame argentato come supporto e i vapori di mercurio come solvente l'immagine latente si rivelava anche solo dopo mezz'ora di posa.
Riducendo i tempi di sviluppo l'immagine poteva essere perfezionata fissandola con acqua calda e sale.
La prima immagine ottenuta con questo procedimento risale al 1837, il suo nome è Natura morta, ed è molto più particolareggiata sia sul piano delle sfumature del bianco e nero sia nella resa dei dettagli rispetto alle eliografie di Niépce.
Nel 1835 scoprì che utilizzando lo ioduro d'argento come sostanza, una lastra di rame argentato come supporto e i vapori di mercurio come solvente l'immagine latente si rivelava anche solo dopo mezz'ora di posa.
Riducendo i tempi di sviluppo l'immagine poteva essere perfezionata fissandola con acqua calda e sale.
La prima immagine ottenuta con questo procedimento risale al 1837, il suo nome è Natura morta, ed è molto più particolareggiata sia sul piano delle sfumature del bianco e nero sia nella resa dei dettagli rispetto alle eliografie di Niépce.