Eccoci con una nuova rubrica! Volevo uno spazio creativo e ludico, che si distaccasse un pò dalla serietà, dalla precisione e dalla professionalità che i post sulla storia della moda mi e vi richiede! Uno spazio in cui inventare, provare e sbagliare, uno spazio in cui scegliere, di volta in volta, un capo-cardine come punto di partenza per declinare varie soluzioni di outfit: per il giorno, per la sera, bon-ton, rock, navy, chic, grunge, ecc... Per amor di (co)scienza, mica posso snaturarmi troppo, due righe sulla nascita e sull'evoluzione del capo in questione verrano comunque spese seppur in tono più informale! Nasce così Le 7 vite di... Inizialmente ho scelto questo nome pensando alle leggendarie 7 vite dei gatti, poi coincidenza ha voluto che i giorni della settimana siano 7 e dentro di me ho esclamato: "An outfit a day keeps the mess away!!" Bando alle ciance, prima di proporvi i miei abbinamenti primaverili-estivi, due parole sulla storia della canotta bianca! Storia: la canottiera Nacque intorno al 1860, sotto l’impero di Napoleone III, il quale decise di costruire Les Halles, un immenso mercato di circa 30 ettari dentro Parigi, uno dei più grandi al mondo. Durante la notte migliaia di uomini scaricavano le casse e i sacchi di merce fresca, e necessitavano una libertà di movimento assoluta, ma anche un indumento che li proteggesse dalle fredde correnti d’aria. Visto che lavorare a torso nudo era proibito oltre che poco salutare, un giorno un lavoratore arrivò con una maglia senza maniche e in lana per mantenere il busto e i reni caldi. Fu allora che tutte Les Halles, e non solo, adottarono questo nuovo capo, infatti si estese fino in Loira, a Roanne la capitale francese della maglia. Tra le aziende della città il maglificio Marcel, diretto da un certo Marcel Eisenberg, decise di produrre questa canottiera e di chiamarla col proprio nome: Marcel. Indossata d’estate come d’inverno sotto alla camicia, i lavoratori, gli operai e i contadini si impadronirono della marcel (canottiera), non solo, diventò anche parte della divisa dei soldati che partivano per il fronte durante la Prima Guerra Mondiale, per asciugare il sangue e il sudore. Negli anni venne adottata anche dai marinai, dai pescatori e dai scaricatori di porto, tanto che in francese il termine canottiera può essere tradotto con la parola débardeur che letteralmente significa proprio scaricatore di porto. Ma solo negli anni 50, grazie al boom economico, la canotta passò da indumento strettamente pratico e funzionale a capo d’abbigliamento privilegiato per le vacanze. Infatti, i francesi, villeggiando in spiagge calde e assolate, la adottarono come protagonista indiscussa del loro abbigliamento estivo, ovviamente nella versione in cotone e dalla silhouette più stretta ed attillata. Grazie al cinema diventò anche il simbolo di un uomo sexy e macho, anche un po’ burino, grazie a icone come Marlon Brando in A Tramway Named Desire, o Yves Montand in Il Salario della Paura o Robert De Niro in Raging Bull, Sylvester Stallone in Rocky, successivamente Will Smith in Bad Boys. Infine come dimenticare le foto di Herb Ritts scattate a Richard Gere per la promozione di American Gigolò? O i concerti dei Queen col grande Freddy Mercury? Negli anni 80 arrivò anche in passerella grazie a Jean Paul Gaultier che propose l’inedita accoppiata di tshirt e canotta, diventando un cult nella moda di quegli anni. Negli anni 90 altri paladini della canotta furono Dolce & Gabbana che ne proposero una versione più attillata dallo scollo alto per mettere in risalto i pettorali dei modelli mandati in passerella a 40-50 per volta. Insieme a loro, elogiando un look più sportivo, ricordiamo anche le versioni di Dries Van Noten e Calvin Klein. La canottiera entrò a far parte del guardaroba femminile inizialmente come indumento da indossare durante le partite di tennis, per la sua assoluta praticità e comodità. Anche in questo caso, si emancipò dall’ambiente sportivo per conquistare i fashion designers, che lo tramutarono in un capo più sexy e femminile, dalla forma attillata o svasata, in seta o in pizzo, in filo di scozia o in cachemire o nel classico cotone a costine. A casa lontano da occhi indiscreti, per strada, sulle passerelle, addirittura sul tappeto rosso (come ha fatto Rihanna), è diventato un grande classico per la moda uomo e un must-have per la donna dl look urbano. | |
2 Commenti
16/5/2014 02:58:05 am
Geniale, veramente geniale questo post e le foto. Complimenti!
Risposta
sensactional
16/5/2014 09:47:50 am
Grazie mille, sono felice che ti piaccia! Per me poi, che aspiro a lavorare con moda, fotografia, immagine, i complimenti di un fotografo sono ancora più apprezzati!!!!
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AuthorI'm Sonia, I love every artistic expression. My favourites are: fashion, photography and art! Archives
Maggio 2014
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